3. Una lettura inaspettata

a cura di Diana Cossa, archivista

I documenti non narrano solo i fatti attraverso il loro contenuto, ma possono essere rivelatori di notizie e testimonianze storiche anche attraverso alcuni caratteri formali.

Leggendo gli ordinati (nome antico delle deliberazioni del Consiglio Comunale) di Arignano dei primi anni dell’Ottocento, ad esempio, si possono notare le parole “libertà e uguaglianza”, che ci riportano immediatamente al motto repubblicano francese. E non sono l’unico indizio che ci riconduce alla Francia!

La data 28 Nevoso anno 9° della Repubblica è l’altra traccia che ci ricorda che all’inizio dell’Ottocento Napoleone entrò a Torino, dopo aver sconfitto gli austriaci a Marengo, e il Piemonte fu annesso alla Francia.

Fu estesa al Piemonte la legislazione francese e fu adottato il calendario rivoluzionario che commemora la fine della monarchia e pone come suo Capodanno il 22 settembre 1792, cioè il giorno di proclamazione della Repubblica.

In questo calendario ogni nome di mese richiama un aspetto del clima o di momenti importanti della vita contadina. Abbiamo dunque

in autunno:

In inverno:

In primavera 

In estate 

Qualcosa di particolare si può notare studiando i segni grafici sui documenti: alcuni possono evidenziarne il valore e comprovarne l’autenticità.  

Sugli ordinati di Arignano, per esempio, le firme in calce ad ogni deliberazione sono molto diverse e se ne può notare una che spicca tra le altre ed in certi casi è la sola. Si tratta della firma del segretario (con funzioni di notaio) che redige il documento e lo sigla non solo col suo nome, ma anche con il signum tabellionis , vale a dire una “decorazione” distintiva di ogni notaio, come si osserva nei documenti qui riprodotti per la firma “Dionisio Segretario”.