a cura di Diana Cossa, archivista
La ristrettezza dei locali della scuola, l’inadeguatezza degli alloggi degli insegnanti e la posizione insalubre di essi costrinsero la comunità di Arignano alla fine dell’Ottocento a progettare un ampliamento della Casa Comunale per creare un caseggiato da usare come scuola.
Intanto, nel 1882 il parroco del paese aveva scritto al Sindaco: “Se vi ha istituzione vantaggiosa in un paese, specialmente dove numerose sono le famiglie di ristretta fortuna, è senza dubbio l’istituzione degli asili infantili” e aveva elencato tutti i benefici che avrebbe avuto sulla comunità la creazione di un asilo, suggerendo i modi per poter raggiungere l’obbiettivo dell’apertura.
Fu poi grazie alla donazione della contessa Ernestina Scarampi di Villanova, vedova Costa di Carrù e di Trinità, che venne eretto l’Asilo infantile per bambini di entrambi i sessi nell’appartamento della famiglia Costa in via San Francesco da Paola 15.
“Quest’asilo infantile promosso dai signori Fasano Lorenzo di Carlo, fabbricante tessuti a Chieri e dal cav. Giovanni Battista Gola di Arignano trovò potente sussidio nella pietà degli arignanesi e nella munificenza della nobile signora Contessa Ernestina Scarampi di Villanova vedova Costa della Trinità.
Pressoché ogni ordine di persone gareggiò per assicurare vita e decoro alla nuova Istituzione”.
Nel 1886 fu redatto lo statuto organico dell’Asilo in 32 articoli.
Gli articoli 24 e 25 ci informano sull’ammissione dei bambini: “Saranno ammessi all’Asilo i bimbi d’ambo i sessi aventi i seguenti requisiti:
- Fede di nascita o di battesimo
- Certificato del vaccino vaiuolo sofferto
- Che siano nati da genitori residenti in Arignano
- Che abbiano l’età non minore di anni tre e non maggiore d’anni sei compiuti
Nel caso che non tutti i bimbi possano essere ammessi saranno di preferenza accolti i seguenti:
- Gli orfani
- I figli di vedovi e di vedove
- I bimbi dei genitori costretti per ragion del loro mestiere a star fuori di casa la maggior parte del giorno
- I figli di genitori aventi prole numerosa”
Lo Statuto comprendeva anche l’elenco di tutti coloro che avevano fatto offerte in favore dell’Istituzione con l’indicazione di quanto denaro avevano donato.