1. Avvicinarsi ad Arignano

a cura di Diana Cossa, archivista

Già a partire dagli ultimi decenni dell’Ottocento, contemporaneamente alla realizzazione di linee ferroviarie a scartamento ordinario, venivano studiate diverse linee di tramvie extraurbane e ferrovie economiche con binari a scartamento ridotto.

Una di queste tratte, progettata da una società privata attraverso sovvenzioni dei Comuni, interessò la zona della collina torinese e, ad Arignano, alcuni documenti danno proprio testimonianza di quei progetti.

È il caso della ferrovia elettrica Torino-Chieri-Casale Monferrato.

Un verbale di deliberazione del Consiglio Comunale del 13 maggio 1915 ci racconta come la comunità di Arignano avesse deciso di partecipare con la somma di 46.100 lire alla costruzione della ferrovia Chieri-Buttigliera-Castelnuovo (progetto dell’ingegner Giacinto Soldati), però solo dopo aver ottenuto una variazione del progetto iniziale e cioè una stazione più comoda e utile per il Comune rispetto a quella del progetto originario.

Il sindaco doveva dunque assicurarsi che l’impresa costruttrice ottenesse l’approvazione tecnica perché la stazione fosse posta “in corrispondenza alla progressiva 7300 della strada provinciale Chieri-Castelnuovo d’Asti e non oltre”.

Nel 1927 era ancora in corso il dibattito sulla costruzione di quella ferrovia che doveva attraversare la collina torinese, portando benefici al territorio.

Il podestà di Arignano fu invitato ad assumersi il ruolo di capofila per arrivare ad “un’intesa cordiale” (come si legge nel documento) tra tutti i podestà e segretari della zona relativamente al progetto della tramvia elettrica Chieri-Castelnuovo-Casale.

Nel 1930 il commissario prefettizio di Arignano scriveva dunque ai podestà dei Comuni limitrofi perché il percorso della ferrovia avrebbe trascurato il loro territorio, transitando lontano da esso. Si rendeva allora necessario riunirsi per tutelare ciascun Comune e far sentire la propria voce.

Il giro per Riva di Chieri fu considerato un “fuor di luogo” e venne proposta la variante verso Buttigliera, più vicina al Comune di Arignano e a quelli limitrofi e quindi più utile e favorevole.

Nel 1931 il progetto viene illustrato ed esposto in un opuscolo, corredato da mappe del percorso, ma anche da cenni storici, dati statistici e dati relativi alle industrie, all’agricoltura, alle fonti idrologiche dei comuni della collina, con una descrizione del paesaggio che quella ferrovia attraversava e che lo avrebbe reso raggiungibile e godibile da un maggior numero di persone.